Solo il giardino per il tuo amico cane?
Non è certo un segreto constatare quanto il cane ami la vita all’aria aperta, tra una corsetta al parco, un sonnellino in giardino o un simpatico gioco fra le nevi.
Ma la vita all’aperto è sempre salutare per il nostro amico a quattro zampe?
Fido può essere costretto a rimanere sempre in giardino? Nonostante la risposta possa sembrare scontata, non tutti han ben compreso le necessità di un animale domestico. Sono ancora in molte le famiglie che prevedono una netta separazione tra l’interno e l’esterno delle abitazioni, con il divieto per il cane di entrare in casa. Le motivazioni sono le più disparate, e senza entrare nel merito di cosa sia giusto o sbagliato, a volte lontanamente condivisibili.
La questione su cui discutere non è, infatti, quanto sia importante la presenza dell’animale in un ambiente domestico accogliente e affettuoso, ma quali strategie si mettono in atto per provvedere alla sua salute. Vi sono proprietari che impediscono al cane di entrare in casa perché spaventati da possibili danni, per un allergia di uno dei componenti della famiglia o, semplicemente, perché le regole dello stabile in cui si vive lo vietano (a questo proposito, si leggano le recenti normative in fatto di cani e appartamenti).
Chi decide di inibire totalmente la propria abitazione al cane, oltre a interrogarsi sulle reali esigenze d’affetto dell’animale domestico, dovrebbe allora fornire un ambiente alternativo confortevole e a prova di agenti atmosferici. Perché una semplice cuccia non basta. Certo, se si abitasse ai caldi tropici, la cuccia potrebbe essere sufficiente: il clima è caldo sia di giorno che di notte e a Fido basterà giusto un tetto per ripararsi dalle piogge. Ma in Italia questa soluzione non è fattibile né d’estate né in inverno.
Nella stagione calda, infatti, l’animale potrebbe soffrire l’estrema calura e una cuccia potrebbe non fornire l’ombra adeguata, anche perché tenderà a surriscaldarsi al suo interno. In quella fredda, non si può pensare di costringere un cane a temperature prossime allo zero, addirittura inferiori durante la notte.
Sebbene l’animale soffra meno il freddo degli umani, è comunque sempre esposto a rischi gravi come quello del congelamento, di una malattia respiratoria, di un collasso circolatorio.
Che fare, allora? Una soluzione – tutt’altro che esaustiva perché il pernottamento in casa deve essere un’ipotesi da prendere in serissima considerazione – potrebbe essere quella di adibire degli spazi indoor terzi almeno per la notte. Un garage adeguatamente areato, un capanno riscaldato appositamente costruito in giardino, la mansarda o la taverna inabitata che la famiglia utilizza solo un paio di settimane l’anno.
In altre parole, bisogna evitare che il cane sia esposto agli agenti atmosferici con un luogo che sia salubre e sicuro. La vera risposta, tuttavia, è domandarsi con quale spirito si possa accudire un cane costretto alla solitudine in giardino o in un capanno, quanto questo animale sia considerato un membro della famiglia a tutti gli effetti.