Gli alimenti sani e dannosi per il nostro amico a quattro zampe
Pensate che se un determinato alimento non fa male a noi, non sarà nocivo nemmeno per il nostro cane?
Niente di più sbagliato.
Molti cibi che a noi fanno bene, o comunque non fanno male, per lui sono addirittura “velenosi”.
ALIMENTI SANI
Verdure e ortaggi: forniscono ai nostri animali carboidrati, vitamine e minerali. Ma cotta è più digeribile.
La verdura dovrebbe rappresentare il 10-15% del pasto del cane.
In realtà con l’ebollizione si perdono gran parte delle vitamine, perciò è consigliabile utilizzare l’acqua di cottura delle verdure per cuocere eventualmente anche la pasta o il riso, o aggiungerla ai cereali soffiati.
É meglio evitare il consumo di grandi quantità di spinaci, bietole, cicorie e lattughe.
Sono consigliate invece zucchine, carote e patate. Uova: sono un’ottima fonte proteica, ma si raccomanda di somministrarle al cane non più di una o due volte alla settimana. L’albume dell’uovo contiene una sostanza, l’avidina, che crea problemi nell’assorbimento di una vitamina A (biotina) causando disturbi. Solo con la cottura l’avidina si disattiva.
Per questo le uova devono essere consumate dall’animale cotte, oppure solo il tuorlo crudo.
Formaggi freschi: un cane può mangiarli solo se magri, per esempio ricotta e mozzarella.
Si tratta di alimenti con proteine di elevato valore, grassi, vitamine e minerali (soprattutto il calcio). Altrettanto ben visti sono gli yogurt, che regolarizzano l’intestino.
Il formaggio magro deve essere uno degli alimenti principali del cucciolo.
Riso e Pasta: (carboidrati) devono essere somministrati ben cotti.
Il riso meglio se è sciacquato dopo la cottura per eliminare l’eccesso di amido.
Si può usare anche il riso soffiato, un alimento altamente digeribile e molto veloce da preparare, perché non deve essere cotto.
Latte: contiene moltissimo calcio e quindi per i cuccioli è un alimento indispensabile.
Bisogna fare molta attenzione nel somministrare latte vaccino ai nostri animali. Se il cane lo ha assunto fin dallo svezzamento non ha problemi ma se viene dato occasionalmente può provocare episodi di dissenteria anche molto gravi.
Il latte, infatti, contiene uno zucchero, il lattosio, che per essere digerito richiede l’intervento di un enzima, la lattasi, che non è presente nell’intestino del cane quindi il latte non può essere digerito e assimilato.
Pesce: è un ottimo alimento ma non deve essere mai dato al cane crudo e deve essere completamente privo di lische.
Il pesce, una o due volte alla settimana, è raccomandato soprattutto nell’alimentazione dei cuccioli e in quella dei cani adulti nel periodo estivo. Spesso è utilizzato in soggetti con intolleranze alimentari nei confronti della carne.
Olio: è importante la giusta dose (senza esagerare) di grassi d’origine vegetale, che si trovano nell’olio d’oliva e nell’olio di semi, da mischiare agli alimenti. L’olio d’oliva è più nutriente mentre quello di semi d’arachide è ottimo per il pelo.
Quest’ultimo, infatti, fonte dell’ acido grasso omega 6 (acido linoleico).
Un altro acido grasso importante per il cane è l’omega 3, utile per i soggetti che soffrono di infiammazioni o allergie cutanee.
L’omega 3 è presente nell’olio di pesce o nella farina di pesce.
Pane: qualche pezzo di pane non fa male (ma non esagerare con cibi che non siano stati studiati appositamente per cani).
È meglio il pane secco perché pulisce i denti dalla placca e dal tartaro, e per i cuccioli è un ottimo massaggio per le gengive doloranti durante il cambio dei denti. I cani, inoltre, non digeriscono bene l’amido contenuto nel pane fresco è meglio quindi l’impiego nella dieta di pane secco o tostato poiché è quasi privo di amido.
Attenzione: non somministrare al cane pane non lievitato. Il lievito, che rilascia alcol, ha le stesse controindicazioni degli alcolici e nei casi più gravi può causare un’eccessiva dilatazione dello stomaco o il blocco della circolazione sanguigna.
Carne: i cani sono carnivori e quindi possono mangiare carne che non deve essere però l’unico alimento della dieta!
Può essere, infatti, sostituita un paio di volte alla settimana con altri alimenti proteici: pesce, uova e formaggio magro.
Va bene sia la carne rossa sia quella bianca, meglio se ha una modesta percentuale di grasso. L’importante è che sia sempre cotta, per evitare rischi di parassitosi. Attenzione alle ossa, soprattutto a quelle di pollo che possono lacerare lo stomaco.
ALIMENTI DANNOSI
Uva: l’una e l’uva passa possono provocare gravi problemi renali ma date ancora le scarse conoscenze che si hanno sul loro effetto nocivo è assolutamente sconsigliato il consumo da parte del cane. Secondo alcuni studi, quantitativi compresi tra i 250 e i 900 grammi possono essere anche letali.
Caramelle: i dolcificanti come lo xilitolo fanno male al cane. Viene utilizzato come additivo alimentare per esempio nelle gomme da masticare. Questa sostanza innocua per l’uomo è tossica per il cane in quanto, se ingerito in grosse quantità, può causare un abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue inducendo una depressione del sistema nervoso centrale, perdita di coordinazione e spasmi dopo 30 minuti dalla sua ingestione. Mentre le caramelle spesso contengono lattosio, difficile da digerire per il cane.
Cipolle: sono apprezzate dai cani, ma sono per loro molto nocive. Quasi velenose. Contengono un composto (disolfuro di n-propile) che agisce sui globuli rossi, rendendoli deboli e favorendone la rottura. I cani non hanno gli enzimi necessari alla digestione di questo composto e l’ingestione della cipolla può determinare un’anemia emolitica, che può risultare talvolta fatale.
Da evitare anche piccoli assaggi ogni tanto (ancora più pericolosi), i danni al metabolismo sono infatti cumulativi.
Aglio: (crudo, cotto, o in polvere) è tossico più della cipolla. Può alterare la capacità di trasportare l’ossigeno da parte dei globuli rossi. Solo quantitativi piuttosto bassi come quelli che si trovano nei cibi per cani e gatti non danno problemi.
Noci di Macadamia: Sono di solito usate come snack dagli esseri umani e il loro gusto è gradito anche ai cani.
Ma fanno loro molto male. I sintomi da intossicazione sono: debolezza, soprattutto a carico degli arti posteriori, depressione, vomito, tremori, febbre, dolori addominali, e pallore delle mucose, problemi neurologici (come paralisi temporanea e incapacità a stare in piedi). Possono essere tossiche anche a basse dosi (4-5 noci per un cane di 10 kg)
Cioccolato: contiene la teobromina, una sostanza che non viene metabolizzata dal cane (e dal gatto).
Questo componente tossico si accumula nel sangue causando gravi effetti sull’organismo.
Il cioccolato, inoltre contiene un’altra sostanza che in combinazione con la teobromina dà effetti letali.
I sintomi dell’intossicazione, che si manifestano nel giro di qualche ora dall’ingestione, sono vomito, diarrea, iperattività, aumento del ritmo cardiaco, respiro affannato, tremori, crisi convulsive, perdita di coscienza, coma e morte nei casi più gravi.
Insaccati: (mortadella, prosciutto crudo, salsicce, prodotti salati ed essiccati) non devono comparire sulla ‘tavola’ dei nostri amici a 4 zampe. Contengono molto sale e grassi, che sono dannosi per il cane. Inoltre possono essere fonte di infestazione di toxoplasmosi.
Caffeina: può portare gravi problemi nel cane; infatti oltre ai disturbi a livello gastrointestinale, può determinare alterazioni del ritmo cardiaco e, nei casi più gravi, ictus.
Cibi avariati o scaduti: questi alimenti possono provocare disturbi all’apparato gastro-intestinale .
La convinzione che il cane debba nutrirsi con gli “scarti” della cucina casalinga è un concetto completamente superato grazie ai numerosi studi condotti sulle esigenze nutrizionali degli animali.
Sale: l’eccesso di sale non è buona cosa per gli animali, proprio come per l’uomo. A maggior ragione se il cane soffre di una patologia cardiocircolatoria. In questo caso, il minor consumo di sale contribuisce a diminuire il volume di sangue e quindi il lavoro che il cuore deve compiere.
Cibi molto salati possono rappresentare un pericolo per l’animale se non ha acqua a disposizione.
L’eccessiva quantità di sale può scatenare attacchi epilettici che portano al coma e alla morte.
Pomodori acerbi – Foglie e germogli di patate: il livello di tossicità di queste piante dipende soprattutto dalla composizione del terreno, dalla temperatura e dal grado di umidità in cui sono cresciuti.
Pomodori e patate contengono inoltre una tossina chiamata solanina che i cani, a differenza degli esseri umani, non metabolizzano. Queste sostanze possono quindi creare problemi a carico dell’apparato digerente, tachicardia, tremori affanno e irrequietezza.
Avocado: le foglie, il frutto e i semi di questa pianta contengono un principio tossico chiamato persin. Sembra che la varietà presente maggiormente nei supermercati sia la più tossica per i cani.
Alcool: contenuto in bevande come il vino può intossicare i cani (e i gatti) determinando vomito, diarrea, perdita della capacità motoria, scompensi del sistema nervoso centrale, tremori, difficoltà respiratorie, squilibri metabolici e coma.
La causa è che il cane non possiede gli enzimi adatti per metabolizzare questa sostanza.
Attenzione: grandi quantità di alcol possono determinare la morte dell’animale per collasso respiratorio.
Zucchero: l’apporto di zuccheri è importante sia come fonte d’energia rapidamente disponibile, sia come regolatore dell’attività della flora batterica. Il cane però non assimila tutti gli zuccheri con facilità. Nessun problema per glucosio e saccarosio (lo zucchero comune), mentre ha difficoltà a digerire il lattosio (spesso presente in merendine e biscotti). L’eccessivo apporto di zuccheri può provocare l’insorgenza di alcune patologie come per esempio il diabete mellito. Cibi grassi: i grassi sono indispensabili per l’organismo. Tuttavia, nella dieta del cane non devono superare il 10%; gli eccessi portano solo all’obesità e predispongono l’animale a una serie di malattie (es. pancreatite) e a una vecchiaia precoce. Sono contenuti in una certa percentuale in tutti gli alimenti. La digestione dei grassi è per il cane la più difficile e laboriosa ed è ancora più complessa se i grassi sono cotti.
Fonte: Focus.it