L’attacco epilettico nel cane
L’epilessia, o epilessia idiopatica, è un’affezione caratterizzata da episodi ricorrenti nel corso dei quali si verifica una temporanea alterazione di una o più funzioni cerebrali.
Non tutti sanno che possono esserne colpiti anche cani e gatti.
Tali episodi, che prendono nome di crisi epilettiche, sono scatenati da transitorie anomalie dell’attività elettrica del cervello, che (in condizioni normali) è in grado di regolare, grazie al corretto funzionamento delle cellule nervose, tutte le funzioni neurologiche.
Nel corso di una crisi epilettica, si verifica una scarica elettrica “caotica”, che le cellule del cervello non riescono a tenere sotto controllo, sfociando quindi in una crisi.
Poco prima di un attacco epilettico il cane appare stordito, abbattuto, disorientato. Successivamente crolla su un lato, il corpo si irrigidisce, la salivazione aumenta ed il cane è scosso da movimenti involontari che gli fanno sussultare, tutti e quattro gli arti.
Il cane può inoltre mordersi la mascella, urinare e defecare, senza riuscire a controllarsi. Questa fase dura solitamente tra i 30 ed i 90 secondi.
Quando si verifica un attacco epilettico, solitamente non si fa in tempo a portare il cane dal veterinario perché gli spasmi durano pochi minuti. È essenziale dunque sapere come comportarsi.
La prima regola da seguire è “niente panico”. Osservate e prendete nota dei movimenti del cane e della durata della creisi per riferirli al veterinario ed assicuratevi che non si faccia male mentre è in preda agli spasmi muscolari, urtando contro i mobili o cadendo. Non mettere le mani nella bocca del cane, né provare ad abbracciarlo. Tenete alla larga gli altri cani di casa per evitare che lo aggrediscano, non capendo la ragione dei suoi movimenti convulsi e scoordinati. Bisogna aspettare che la crisi si esaurisca.
Anche dopo che l’attacco è finito, il cane apparirà confuso, disorientato, vagherà spesso senza una mèta e potrebbe essere afflitto da cecità temporanea ed in alcuni casi irritabilità.
Ricordatevi che un cane epilettico non deve essere emarginato o tenuto sotto ad una campana di vetro, privandolo delle opportunità di svago e della vita all’aria aperta per timore di un attacco improvviso: bisogna convivere con la malattia.Consultate il veterinario se gli attacchi durano più di qualche minuto (oltre i 5-10 è già molto preoccupante, in media, lo ripetiamo, durano due minuti) e se il cane ha più di un attacco nel corso di un solo giorno. Inoltre, non bisogna mai interrompere la terapia senza interpellare il veterinario: gli attacchi potrebbero peggiorare improvvisamente.